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Cosa non fare

Troppe volte un recupero è impossibile per comportamenti errati da parte dell'utente. Di seguito una breve guida su cosa NON fare per avere più possibilità di recuperare i propri dati.

Prima di tutto un poco di nozioni. Il disco rigido, chiamato anche disco fisso o hard disk, si trova fisicamente all’interno dell’unità centrale (case, tower). Ne esistono di varie dimensioni per uso nei portatili e nei dispositivi da palmo ed anche nei telefonini. All’interno si trovano i dischi magnetici, da uno (raro) a quattro, e fino a sei in alcuni modelli. Per avere un’idea di cosa si trova all’interno del rivestimento, immaginate di prendere da 1 a 6 dischi musicali, disporli uno sopra l’altro (alla stessa distanza l’uno dall’altro) e fissarli con un unico perno centrale. La distanza tra i dischi deve essere tale da permettere ad una testina di leggere e scrivere le informazioni su ogni disco (sopra e sotto il disco). Tutti i dischi girano alla stessa velocità grazie ad un motore che li fa girare a velocità elevate. Il disco rigido descritto è un dispositivo molto simile a questo disegnato qui sotto

I piatti sono formati da una base estremamente piatta e rigida sulla quale è apportato uno strato di materiale magnetico. Quando l’hard disk riceve le informazioni da conservare, utilizza le testine per memorizzare magneticamente i dati su uno o più piatti. I dischi sono chiusi in contenitori non a contatto con l'aria esterna, in quanto hanno bisogno di un ambiente pulito, cioè senza particelle di polvere o altre resistenze superflue. Ultimamente all'interno può essere presente un gas nobile. Le testine di lettura e scrittura si trovano sopra e sotto ogni disco, come già visto, e ad una distanza ridottissima dai piatti, non toccando mai i dischi stessi, ma galleggiando su un cuscino d'aria sfiorando la superficie. Nei dischi più "antichi" questa distanza era intorno ai 5 centesimi di millimetro, nei dischi moderni è intorno o sotto il millesimo di millimetro. La velocità di rotazione dei dischi è misurata in RPM, cioè numero di giri al minuto. Per i dispositivi più vecchi si parla di 3.600 Rpm, quelli più moderni possono avere varie velocità: 5.400, 7.200, anche fino a 15.000 Rpm. Quindi le testine si muovono molto vicine alle superfici dei dischi ad una velocità di scorrimento di circa 240 km/h.   Pertanto, la superficie dei dischi deve essere priva di impurità per evitare il contatto con le testine, che significherebbe procurare danni irreparabili (head crash).

Se le testine entrano in contatto con il piatto di un disco la parte toccata si rovina, le testine si danneggiano, ed in più tutte le parti adiacenti, dove arrivano microscopici frammenti di superficie rotta (dal contatto), vengono come smerigliate. Le parti rovinate in questo modo non sono riparabili e c’è anche il rischio di perdere l’intero contenuto.

Il contenitore esterno ai dischi serve, quindi, per evitare le impurità e garantire a dischi e testine un ambiente “sterile”. L’aria viene filtrata per eliminare qualsiasi particella di polvere di diametro superiore a 0,3 micron. La figura successiva mostra il confronto tra la dimensione di alcune impurità con la distanza delle testine dai piatti (tutta la figura è stata ingrandita). Se durante il lavoro, per cause meccaniche, colpi, sovratensioni elettriche o altro, le testine vanno a toccare i piatti il risultato è una terribile collisione a 240km/h !!! Questo danneggia le testine, riga i piatti, e sparge centinaia di durissime particelle sulla superficie dei piatti aumentando il danno.

Capite ora quando sia delicata l'unità, che tipo di danno si possa arrecare con una collisione e quanto sia necessario aprire le unità in una camera pulita, esente da particelle e dotata di attrezzatura di meccanica di precisione ? Inoltre, come tentativi ripetuti di rimettere in funzione il disco non facciano altro che peggiorare la situazione fino ad arrivare all'impossibilità di recupero ? Ecco perché sono necessarie le lavorazioni in camera bianca, la misurazione di allineamento laser, la micromeccanica etc.

Ecco perché è necessario che quando avete i primi sintomi non facciate errori...

1. Caduto? Rumori strani? Stop!

In caso di rumori insoliti provenienti dal disco, evitare di insistere. Il danno in questo caso NON è risolvibile via software. Inviatelo subito per la diagnosi gratuita.

Tentare più volte non fa altro che diminuire le possibilità di recupero. In caso di rumori provenienti dal disco l'unico modo di operare è a livello hardware in laboratori qualificati, che probabilmente dovranno aprire il disco in camera pulita (clean room) per sostituire le parti danneggiate (nel 95% dei casi le testine).

Se dopo la partenza della rotazione dei piatti sentite un rumore è ripetitivo - tipo un clack clack, o sembra che qualcosa all'interno strusci smettete subito, c'è un danno fisico.

Oppure se la rotazione non parte e il disco è totalmente silenzioso o produce un rumore "brr brr" o di sforzo, staccate subito l'alimentazione. Il danno è fisico o elettrico.

2. Non smontare la card elettronica

La card elettronica nei dischi moderni è direttamente programmata in fabbrica ed adattata a quel disco e solo a quello. In dischi moderni è impossibile recuperare i dati sostituendo una card difettosa.

Nel passato questa tecnica era molto diffusa ed in alcuni casi risolveva il problema nel caso di dischi non funzionanti in toto. Oggi non è più usabile per la personalizzazione di fabbrica. In ogni caso questa tecnica non è adatta quando il disco ha problemi alle testine (rumore clack clack periodico alla partenza). In alcuni casi, poi, montare una card di un altro disco rende impossibile il recupero. Questo avviene in alcuni modelli, per esempio in alcuni dischi da 2,5" di ultima generazione, dove all'accensione del disco alcuni parametri posti nella memoria della card elettronica vengono scritti nei parametri firmware presenti sulla superficie del disco. Nel caso di cambio di card non perfettamente compatibile, parametri incorretti scritti nel disco rendono impossibile il possibile recupero.


3. Non aprire il disco

Sempre più di frequente ci giungono dischi aperti da presunti tecnici. Nella maggioranza dei casi il recupero è difficoltoso o impossibile proprio per questo.

Aprireste il motore della vostra macchina, smontando la testata dei cilindri, trovandovi in panne? Spesso per problemi non necessariamente legati all'alta tecnologia ricorriamo agli esperti. Ciò non è vero nell'informatica. C'è sempre un "amico esperto" o presunto tale, che sa o ha letto che aprendo il disco...

All'interno di un hard disk non c'è nulla che possa essere risolto con attrezzatura normale. Nel 100% dei casi aprendo un disco si decrementano le possibilità di recupero, spessissimo si rende il recupero impossibile. I dischi moderni sono così sensibili che basta un granello di polvere invisibile (che per la testina è un masso enorme) per distruggere le testine e rigare i piatti. Per questo tutte le lavorazioni devono essere effettuate in camera bianca. Basta un'impronta digitale sui piatti per impedire il recupero. Non aprite i dischi. Lo diciamo nel Vostro interesse. Sempre più spesso ci troviamo a dire a clienti disperati "non recuperabile per colpa di chi ha aperto il disco prima di noi...". La nostra diagnosi è gratuita e non impegnativa. Come per un problema medico non affidatevi ad uno sciamano, ma ad uno stimato chirurgo laureato e specializzato nel campo.

4. Non modificate lo stato del disco

Evitare di modificare il disco su cui vanno recuperati i dati. Il rischio è di sovrascriverli !

Come sulla scena di un delitto, evitare di modificare la scena aumenta le possibilità di recupero.

Il disco su cui sono i dati da recuperare non va modificato in alcun modo. La cosa migliore è, appena avuto avviso di un problema, staccare il disco o  spegnere il pc staccando la spina e non eseguendo la chiusura del sistema operativo. Ciò per vitare che il sistema operativo possa sovrascrivere esso stesso i settori in cui sono salvati i dati da recuperare. Stesso discorso vale per l'installazione di software di recupero dati, o in generale far ripartire il pc più volte. Ricordate che i dati sovrascritti NON sono recuperabili. In fisica, in magnetismo, una unità di memorizzazione può essere magnetizzata (1 logico) o no (0 logico). Se cambia lo stato per sovrascrittura, non viene mantenuta in alcun modo memoria di cosa ci fosse in quel settore prima. Alla perdita dei dati, per cancellazione ad esempio, i settori resi liberi vengono spesso subito riutiliizzati dal sistema operativo. Quindi la cosa giusta da fare è staccare la spina, smontare il disco e farcelo avere per una diagnosi gratuita e non impegnativa.  

I nostri Mantra

Rapid Service

Fornire la diagnosi entro 8 ore e un recupero in 24 ore per lavorazioni urgenti; diagnosi e lavorazione entro 24/72 ore negli altri casi

Committed to Excellence

Investire sempre più in tecnologia, know-how e automazione dei processi per migliorare il "time to market" e la qualità del servizio fornito con occhio al prezzo

Fair Prices

Applicare un prezzo corretto, compreso nella fascia pubblicata, nell'ottica del conteggio delle ore lavorate e materiali utilizzati ("time & materials")


"... (chiamavano) questo processo Recupero Dati. Termine che evoca immagini di operazioni nelle profondità marine, e termine curiosamente appropriato.

Recuperare o salvare dati significava trarre alla superfice un significato coerente dagli abissi di sterminate informazioni elettroniche. E, come un'operazione di salvataggio in mare, era un procedimento lento e delicato nel quale un unico passo falso avrebbe causato la perdita irreparabile di quegli stessi elementi che si tentava di portare alla luce."

Michael Crichton - Congo (I giorno cap.3)

Riparafiles Srl
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Riparafiles è una azienda che offre servizi competitivi per servizi di recupero dati da hard disk e memorie
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